Oggi vi vorrei parlare della Cassia e delle sue molteplici proprietà, il cui nome botanico è Cassia obovata od italica od ancora Senna italica.
Ma prima di illustrare le sue interessanti proprietà, è buona cosa iniziare con lo sfatare le tante leggende metropolitane che circolano attorno alla Cassia, giusto per chiarirci le idee in proposito:
- La Cassia non è “hennè neutro”: con il termine di hennè si intende, infatti, correttamente la sola Lawsonia Inermis, dal noto color rosso, mentre il termine “neutro” sembra essere il frutto della fantasia spiccata di qualche commerciante che lo utilizza per precisare che questa erbetta non ha potere tintorio diversamente dall’henné (ad esempio su Aromazone, ma non solo, la Cassia la troverete indicata con questa terminologia, a dimostrazione di quanto l’errore sia in realtà molto diffuso nel mondo Occidentale).
- La Cassia non ha assolutamente le stesse proprietà della Lawsonia, quindi NON può essere considerata un sostituto della stessa, tanto più che la sua azione di “ispessimento” del capello è solo transitoria perché questa erbetta non riesce in alcun modo a legarsi alla cheratina del capello, diversamente dalla Lawsonia, ed è destinata a sparire dopo uno shampoo.
- La Cassia non può schiarire i capelli (ad esempio tingere di biondo su una base castana), neppure ossidata. Nessuna erba in realtà è in grado di farlo, quindi diffidate da chi sostiene il contrario.
- La Cassia non contiene saponine e pertanto non è un’erba lavante, sebbene spesso si legga il contrario.
Da considerare che l’uso della corretta terminologia, nel caso dell’acquisto della Cassia, è a dir poco importante sia per sfruttarne al meglio le caratteristiche peculiari, che vedremo dopo, sia per evitare possibili disastri capillari, soprattutto quando si procede nel mondo etnico, dove il concetto di “henné neutro” è praticamente sconosciuto e spesso è confuso con il termine di “hennè naturale“, utilizzato invece per indicare la sola Lawsonia. Facile capire come un errore del genere, soprattutto su un capello biondo, può costare caro, ergo il consiglio è di sforzarsi di utilizzare la terminologia corretta.
Attenzione anche a comprare la Cassia in erboristeria, visto che circolano in commercio confezioni di cosiddetto “hennè neutro” contenente una bassa percentuale di Lawsonia: nessun problema se siete scure, ma se siete chiare altro che problema … potreste ritrovarvi arancio!
L’unica soluzione a vostra disposizione ovviamente è quella di leggere l’INCI: sulla confezione deve essere riportato SOLO Cassia Obovata o Italica. Se il prodotto dovesse contenere anche solo una bassa percentuale di Lawsonia rischia di colorare i capelli ovviamente se siete chiare, mentre sul castano si noterà poco e nulla. A proposito, evitate di acquistare prodotti sfusi in erboristeria, sia perché non avete la certezza di quale sia l’INCI sia perché non ci sono garanzie circa tempi e modalità di conservazione del prodotto in negozio.
Venendo finalmente alle sue proprietà, peculiari la Cassia rafforza e lucida il capello, regola la produzione di sebo, previene la forfora e le irritazioni, aiuta a prevenire l’infestazione dei pidocchi ed è particolarmente consigliata per capelli e cuoio capelluto grassi.
MA, al contrario della Lawsonia, non si lega alla cheratina del capello, quindi i suoi effetti non sono permanenti e non ispessisce i capelli quanto quest’ultima. Insomma, la Cassia è un ottimo compromesso se non si desidera intervenire sul colore, ma non è equivalente, assolutamente.
Parlando invece della famosa OSSIDAZIONE della Cassia tanto chiacchierata in rete che servirebbe a schiarire, si tratta di una vera e propria BUFALA: nessuna erba ha il magico potere di schiarire i capelli, ossia di portarli da un castano al biondo o dal nero al castano, usando solo le erbe, anzi, spesso accade il contrario: le erbe possono infatti scurire i capelli chiari (eccetto Sidr, Kapoor e Methi), anche con una sola applicazione. L’unico modo per schiarire è usare l’acqua ossigenata che di sicuro bene non fa al capello.
Quello che la Cassia però può fare e in modo potente, è DESTRATIFICARE l’hennè accumulatosi, in che modo lo abbiamo descritto nell’articolo Depigmentare il colore con la cassia acidificata.
Quindi se l’hennè è virato dal rame al castano o si è scurito notevolmemte, ripentendo gli impacchi suddetti potrete tornare al colore originario (aiutatevi anche con la burro birra).
L’aggiunta di alcune sostanze alla Cassia sicuramente può, invece, aiutare ad accentuare riflessi dorati naturali su capelli chiari, ma solo su capelli chiari e non funziona nemmeno su tutte.
Se volete scoprire come, leggete l’articolo: Accentuare naturalmente i riflessi chiari e destratificare hennè.
Normalmente, si consiglia di utilizzare per questo scopo l’infuso di camomilla per l’ossidazione della Cassia (12/24 ore al calduccio) ed altri pigmenti tintori (curcuma – poca perché tende a colorare di giallo Trump – rabarbaro cinese o zenzero), da aggiungere dopo l’ossidazione; se non si usa Lawsonia si possono aggiungere anche sostanze acide come limone o aceto, che invece tenderebbero a scurire e castanizzare i capelli se mischiati con l’hennè.
Piuttosto per accentuare i riflessi chiari naturali (o destratificare l’henné) vi consiglio di leggere questo articolo dedicato.
La Cassia, inoltre, non ha alcun potere lavante, semplicemente perché non contiene saponine, deve quindi essere utilizzata su capelli puliti. Questo perché il sebo ed il leave in applicato sui capelli possono ostacolarne l’effetto.
Ovviamente, la Cassia può essere utilizzata sia in purezza che in abbinamento ad altre erbe ayurvediche o tintorie, per spezzarne il potere tintorio (soprattutto se si desidera evitare la stratificazione).
Purchè pura, la Cassia può essere utilizzata su capelli tinti chimicamente.
Attenzione però che su capelli bianchi, biondo chiarissimo od in caso di decolorazione, la Cassia potrebbe provocare i famosi riflessi verdi.
Nel dubbio vi consiglio caldamente di fare una prova su capelli raccolti dalla spazzola.
Da segnalare che, come molte altre erbe non tintorie, la Cassia può scurire i capelli chiari a lungo andare, quindi se siete molto chiare o avete i colpi di sole, vi consiglio di usare il Sidr al suo posto. Rispetto al Sidr, che è idratante, la Cassia tende a seccare i capelli: per evitarlo vi consiglio di aggiungere sostanze idratanti, tipo miele, zucchero od i gel homemade (aloe, gam, gsl).
Un aiuto vi verrà anche dalla lettura dell’articolo Come evitare gli effetti disseccanti .
Per evitare casini con gli INCI, vi suggerisco alcune buone marche esistenti sul mercato italiano: Khadì, Phitofilos, Le erbe di Janas, AromaZone, Radico.
Salve, sono base naturale biondo cenere inizio ad avere qualche capello bianco che maschero con un riflessante senza ammoniaca e bassissimi volumi.
Per rinforzare i capelli ho fatto un impacco di Cassia ( Hennè neutro Forsan). Le lunghezze le ho decolorate biondo chiaro, risultato: capelli più corposi colore non variato nemmeno i chiari decolorati☺️
Secondo lei posso applicare il mio riflessante sui bianchi o fare di nuovo lo shatush senza rischiare capelli verdi o arancioni?? Se si… tra quanto tempo?? Grazie saluti Elisabetta
La cassia non interagisce con il colore chimico, puoi procedere tranquillamente 🙂
Ho un certo timore verso il fai da te, anche se in tempo di covid sarei tentata!
Vorrei un parere sui prodotti Botanea (loreal), un mix di cassia, henne’ e hindigo in dosi variabili a seconda della tinta finale desiderata, che fanno pochi parrucchieri, spesso senza esperienza in tinte naturali, oppure anche di herbalia (garnier), un mix similare ma già pronto e dosato, che si può fare anche a casa.
Ho i capelli castano medio-scuro con bianchi solo in sommità per circa 45%, sottili, poco folti e privi di volume, e desidererei un castano con riflessi ramato dorato, come avevo al mare da ragazzina…
In che senso? 🙂
Come faccio a togliere i riflessi verdi, scarica da solo lavando il capello ?
No purtroppo non scarica, devi tonalizzare, prova con ibisco.