Gli assorbenti femminili rientrano tra i rifiuti più difficili da smaltire perché non è stato ancora trovato un valido sistema ecologico per evitare che finiscano in qualche discarica. Vengono inoltre utilizzate delle sostanze chimiche, per evitare i cattivi odori o per assicurare un effetto di asciutto a contatto con la pelle, e a lungo andare possono provocare irritazioni o portare a delle allergie.
Per questo oggi vi proponiamo tre valide alternative ai classici assorbenti:
1) La coppetta
2) Gli assorbenti lavabili
3) Gli assorbenti biodegradabili
1) La coppetta
E’ un piccolo contenitore, morbido e flessibile, che viene posizionato nella vagina per raccogliere il sangue mestruale. La coppetta è composta da varie parti:
Il materiale con cui sono fatte le coppette è il silicone medicale anallergco, ma esistono delle coppette anche in lattice e in TPE (elastomero termoplastico).
Vediamola nel dettaglio.
Dimensioni
Esistono tantissimi modelli e ogni modello ha diverse grandezze. La dimensione di una coppetta si sceglie tenendo conto della nostra età e dell’abbondanza del nostro flusso mestruale. Più una coppetta è grande più sarà in grado di raccogliere abbastanza sangue mestruale. Generalmente una coppetta riesce a raccogliere più flusso rispetto a un assorbente. Di solito, inoltre, si consiglia una coppetta piccola per donne con età minore di 30 anni e una coppetta grande per donne con età superiore ai 30 anni o che hanno avuto parti naturali.
Tonicità
Le coppette più morbide si adattano meglio a un pavimento pelvico rilassato, mentre quelle più rigide e scattanti sono indicate per un pavimento pelvico tonico. E’ molto importante la scelta del modello perché una coppetta non adatta a noi potrebbe risultare fastidiosa o provocare addirittura dolore. Quindi valutiamo bene in base alle nostre caratteristiche (pp, età, abbondanza del flusso, eventuali parti, eventuali sport praticati, ecc..).
La coppetta mestruale va piegata per ridurre le dimensioni, facilitandone in questo modo l’inserimento e azzerando il fastidio che si potrebbe percepire. Esistono tantissimi modi diversi per piegarla e ognuna può trovare il modo che preferisce.
Estrazione
Si raggiunge con le dita la base della coppetta (dove sono presenti le zigrinature) e si schiaccia per favorire l’ingresso di aria dai fori. In questo modo si toglie il vuoto e a questo punto basta farla oscillare leggermente e rimuoverla tenendola sempre per la base. Qualora la coppetta fosse posizionata troppo in alto si può spingere con i muscoli del pavimento pelvico, così che scendendo diventa più facile afferrarla.
Pulizia
Nel momento in cui si svuota la coppetta è sufficiente sciacquarla con sola acqua. Si sconsiglia di utilizzare dei saponi perché eventuali residui possono provocare delle irritazioni. Se non è disponibile dell’acqua, ad esempio quando ci si trova nei bagni pubblici, la si può pulire con un fazzoletto di carta.
Al termine delle mestruazioni bisogna disinfettarla tramite una bollitura di 5 minuti in un apposito pentolino.
In caso di infezioni vaginali occorre una pulizia più accurata (ad esempio una bollitura più lunga) e in questi casi vi consigliamo di consultare il vostro medico di fiducia.
La coppetta mestruale può essere usata da tutte le donne. Vediamo insieme alcune situazioni:
Dopo il parto: Non è raccomandato l’utilizzo della coppetta per almeno 6 settimane.
Chi non ha mai avuto rapporti sessuali: Si consiglia di utilizzare la misura più piccola in modo che il rischio che l’imene si rompa accidentalmente sia minore. Tuttavia, il rischio che l’imene si rompa durante l’inserimento esiste, pertanto non è consigliato usarla se per la donna è importante che rimanga integro. La scelta del suo utilizzo comunque dipende dalla maturità e dalla consapevolezza della donna.
Nuvaring: Le case produttrici di coppette hanno pareri discordanti riguardo l’utilizzo della coppette insieme al Nuvaring. Alcune sconsigliano l’utilizzo della coppetta perché potrebbe interagire con l’anello e la sicurezza contraccettiva potrebbe essere compromessa. Altre case produttrici affermano che l’utilizzo dei due insieme è possibile perché l’anello viene posizionato più in alto rispetto alla coppetta.
2) Gli assorbenti lavabili
Sono degli assorbenti la cui forma ricorda molto quelli tradizionali, ma hanno il vantaggio di poter essere lavati e riutilizzati. Ne esistono di due tipi:
Come si lavano
Se sono assorbenti in tessuti naturali è consigliato lasciarli in ammollo con acqua fredda per un paio di ore, pre-trattando le macchie con un sapone. Poi si possono mettere in lavatrice a 40° o 50°.
Se sono assorbenti in tessuti tecnici, invece, si ripongono nella wet bag,
In entrambi i casi, più li laverete più aumenterete il potere assorbente! Mi raccomando: usate solo il detersivo, mai l’ammorbidente, perché potrebbe rovinare gli assorbenti.
Come si usano
Come dei normalissimi assorbenti! Ne esistono in diverse lunghezze e in diversi gradi di assorbenza. La maggior parte hanno anche le ali che si chiudono con in bottoncino. Molte donne alternano l’uso degli assorbenti lavabili a quello della coppetta, preferendo quest’ultima nei giorni di flusso più abbondante e i primi negli ultimi giorni delle mestruazioni. Alcune donne, soprattutto quelle che si avvicinano per la prima volta all’utilizzo della coppetta, usano entrambi per essere sicure di fermare eventuali perdite della coppetta (dovute ad esempio all’errato posizionamento della stessa). Ci sono diversi siti online che li vendono e si trovano dei buoni prodotti anche su Amazon. Molte ragazze preferiscono farli da sé e su internet troverete tantissimi tutorial.
3) Gli assorbenti biodegradabili
Se le prime due alternative non vi hanno convinto allora gli assorbenti biodegradabili sono quelli che fanno per voi. Hanno la forma dei classici assorbenti, possono essere sia esterni sia interni e sono usa e getta, ma sono realizzati in fibra di amido di mais e con cotone biologico. Esistono in versione giorno, notte e salvaslip, anallergici e naturali. Ci sono tantissime aziende online che li vendono: EcoLuna, Naty, Vivicot Bio, ecc.. .Vi segnaliamo anche i Viviverde reperibili alla Coop.
Come riconosco i tamponi e gli assorbenti biodegradabili?
Devono essere certificati da ICEA in base allo standard internazionale per i prodotti tessili biologici e riportare il logo dell’ente.
Perché scegliere la coppetta mestruale, gli assorbenti lavabili o gli assorbenti biodegradabili
Abbandonare i classici assorbenti usa e getta ci permette di abbassare la spesa media.
Infatti, il costo di una coppetta varia tra i 10€ e i 40€ e può durare fino a 10 anni.
Un pacchetto di assorbenti lavabili, composto generalmente da assorbenti di diverse dimensioni, costa in media 15€ e dura circa 5 anni. Inoltre, andremo a ridurre notevolmente l’impatto ambientale.
Gli assorbenti biodegradabili costano in media qualche euro in più rispetto ai classici assorbenti, ma una donna usa circa 12.000 tamponi o assorbenti nella sua vita e se ci sono delle valide alternative allora è il caso di informarci e usarle.
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