La pianta del fico d’India, nome botanico Opuntia ficus-indica, è una pianta grassa facente parte della Famiglia delle Cactaceae, che comprende più di 300 specie originarie del Messico, dove sono stati ritrovati dei fossili risalenti al settimo millennio a.C., nota anche come “Tenace monumento dei deserti” in quanto in grado di sopravvivere alle aride e secche temperature desertiche.

Conosciuta presso gli Atzechi come Nopal e considerata sacra dagli stessi, veniva utilizzata negli scambi commerciali, tanto da essere rappresentata nel Codice Mendoza come mezzo di pagamento del carminio, pregiato colorante naturale per la cui produzione era necessaria la coltivazione dell’Opuntia.

Le pale venivano infatti utilizzate per allevare un insetto, il Dactylopius coccus, da cui si estraeva per il famoso rosso di cocciniglia, richiestissimo in ambito cosmetico, farmaceutico, tessile ed alimentare.

Questo cactus oggi ampiamente diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo, tanto da essere assimilabile alle piante autoctone, sembra debba la sua diffusione in Europa al ritorno della spedizione di Colombo, al quale si deve infatti il nome volgare di Fico d’India, e che, per l’alto contenuto in vitamina C dei suoi frutti, sia stata una delle prime cure contro lo scorbuto.

Il fico d’India oltre a regalarci dei buonissimi frutti ha però un’importante valenza in ambito anche in quello fitoterapico e cosmetico che è il motivo per cui ne parliamo.

La composizione nutrizionale delle pale, o cladodi che costituiscono il fusto e si raggruppano formando ramificazioni, è molto diversa da quella del frutto e dei semi.

I cladodi contengono una consistente quantità di acqua e rappresentano una preziosa fonte di oligoelementi (potassio, magnesio, calcio, ferro, silice), sostanze nutritive (fibra grezza e carboidrati), vitamine, in particolare vitamina C e precursori della vitamina A (beta-carotene, luteina ed alfa-criptoxantina), tiamina, riboflavina, niacina, vitamina B6 e folati, aminoacidi, tra cui 7 essenziali.

I semi sono ricchi di lipidi e proteine, i frutti di zuccheri semplici come glucosio e fruttosio e sostanze anti-ossidanti, quali indicaxantina e betanina.

Tradizionalmente, il succo ricavato dalle pale era utilizzato, associato a miele e tuorlo d’uovo, per lenire le scottature e per alleviare infiammazioni, lussazioni e tonsilliti.

Nella medicina naturale ed in fitoterapia, i fiori vengono tuttora utilizzati per contrastare la cistite e come diuretici, i frutti come astringenti, le mucillaggini dei cladodi come protettrici della mucosa gastrica e come emollienti, idratanti ed antinfiammatori in caso di lesioni della cute.

Da notare che l’uso alimentare non è peraltro privo di controindicazioni: è sconsigliato nelle persone che soffrono di diverticoli, mentre l’abuso potrebbe provocare blocco intestinale.

Come detto, l’utilizzo del fico d’India è particolarmente interessante in cosmesi, per la produzione di creme, detergenti e lozioni per favorire la crescita dei capelli.

Il gel

I cladodi contengono un gel dalle proprietà molto simili a quelle del più conosciuto Aloe, tanto che tradizionalmente in Sicilia le pale più giovani erano utilizzate come per lenire la pelle ustionata o graffiata, gli eritemi o curare le irritazioni, anche derivanti da eccessiva esposizione al sole.

Studi attuali hanno confermato un alto potere anti-ossidante e riepitelizzante, addirittura superiore a quello dell’Acido Ialuronico, nonché un’azione protettiva che combatte le infiammazioni, lasciando la pelle idratata e sana.

Un gruppo di ricerca condotto dal Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Napoli ha evidenziato come le mucillaggini e gli zuccheri presenti nelle pale abbiano spiccate proprietà cicatrizzanti ed idratanti nonché un’evidente azione antiossidante in grado di contrastare lo stress ossidativo indotto dai raggi solari.

L’estrazione del gel può essere effettuata nel modo tradizionale: raschiando la polpa interna, ovviamente muniti di guanti per via delle spine, frullandola a lungo fino ad ottenere un gel pastoso, che può essere utilizzato su pelle e capelli al pari del gel di aloe.

Un metodo più semplice per estrarre il gel è quello invece di utilizzare l’estrattore in cui inserire piccoli pezzi della pala fino ad ottenere l’estratto, che potrà essere addensato con xantana.

L’Olio

Parimenti interessante è l’olio di fico d’india ottenuto per spremitura a freddo dai semi, particolarmente pregiato in cosmesi naturale ed utilizzato praticamente da sempre dalle donne berbere per le sue proprietà antiossidanti, rigenerative, lenitive e cicatrizzanti, utili a proteggere la pelle dal vento caldo del deserto.

Ricavato dai semi del frutto tipico delle coste siciliane e africane bagnate dal Mediterraneo, l’olio di fico d’india vanta un’efficacia maggiore di quella del ben noto argan.

Si tratta peraltro di un olio molto costoso visto è necessario un quantitativo abnorme di semi per estrarre un solo litro, motivo per il quale in commercio si rinvengono molti prodotti tagliati con altri oli meno nobili.

Nel caso doveste riuscire a reperirlo puro, si rivelerà un olio meraviglioso, in grado di donare luminosità ed elasticità alla pelle, di esercitare una potente azione rigenerante e di rassodare e tonificare i tessuti cutanei, in quanto ricco di vitamine E ed F, sterili, acidi grassi (omega 6 ed omega 9).

Indicato sia per il viso che per il corpo, in particolare per la pelle secca e matura, non unge assolutamente e consente di mantenere l’idratazione della cute, proteggendola da inquinamento e agenti atmosferici quali vento, freddo, raggi solari, rallentando altresì il processo di invecchiamento cutaneo e di formazione delle rughe.

L’utilizzo quotidiano si rileva utile a combattere la disidratazione, ad attenuare borse ed occhiaie ed a prevenire i segni del tempo nel contorno occhi e labbra. E’ altresì tonificante e può essere utilizzato su collo, decoletè e seno in quanto non unge e penetra facilmente attraverso la pelle.

Grazie alla sua azione cicatrizzante e antinfiammatoria può rivelarsi utile per il trattamento della pelle acneica.

Rappresenta inoltre un valido rimedio per rafforzare la struttura cheratinica delle unghie fragili semplicemente massaggiando su unghie e cuticole poche gocce di olio quotidianamente.

È infine un rimedio portentoso per la cura dei capelli, migliorandone l’aspetto e agendo da fattore di prevenzione delle doppie punte, grazie alla ricchezza di principi nutritivi e antiossidanti che lo rendono ideale sia per i trattamenti nutritivi pre shampoo che come leave in.

I fiori

Sono reperibili sia essiccati che sotto forma di polvere e si dimostrano particolarmente interessanti per le loro proprietà terapeutiche e cosmetiche, sfruttate da secoli dalle donne berbere.

L’estratto dei fiori è ricco di isoramnetina, polifenolo, con azione antiacne ed inibitore dell’enzima 5-alfa-reduttasi, molecola coinvolta nella produzione di sebo e nella stimolazione del follicolo pilifero.

Hanno azione anti-age, rigenerante e lenitiva, astringente e antinfiammatoria, sono in grado di idratare ed ammorbidire la cute, prevenendo la disidratazione nonché di ripristinare il tono e la compattezza della pelle.

Trovano indicazione per tutte le tipologie di pelle, in particolar modo di quella sottile, matura, sensibile, stanca, acneica ma anche per la cura e tonificazione del seno e attenuare delle cicatrici.

I fiori essiccati possono essere utilizzati sotto forma di decotto ottenuto facendo bollire una tazza abbondante di acqua e versandola su una manciata di fiori, si consiglia di lasciare raffreddare il tutto coperto per circa 15 minuti e poi di procedere al filtraggio, spremendo bene i fiori. L’infuso così ottenuto può essere utilizzato come lozione viso/collo oppure come lozione capillare per stimolare la crescita e si conserva in frigo per circa 4 giorni.

Oppure possono essere utilizzati in macerato oleoso ottenuto mettendo i fiori in un contenitore di vetro dotato di coperchio ed olio a scelta in proporzione pari al doppio della quantità di fiori utilizzata. Si consiglia di lasciare macerare al buio e fresco per almeno 40 giorni agitando il contenitore quotidianamente, si procede poi al filtraggio ed all’utilizzo dell’oleolito ottenuto.

Volendo i fiori possono essere utilizzati sotto forma di tisana.

In Francia ed in alcune erboristerie e negozi bio più forniti, sono disponibili i fiori essiccati anche sotto forma di polvere, nota anche come polvere di cactus ed utilizzata come integratore alimentare.

Dalla azione anti-age, rigenerante, lenitiva, antinfiammatoria, idrata e protegge la pelle dalla disidratazione e promuove il naturale processo di cicatrizzazione, previene la formazione di occhiaie e rossori e contribuisce a stimolare la crescita capillare ed a prevenire la caduta non patologica dei capelli, rinforzando altresì i capelli e regalando loro lucentezza e flessibilità.

Per la cura della pelle, la polvere può essere utilizzata per una maschera di bellezza ideale per la pelle matura in abbinamento a polvere di rosa damascena, acqua di rose (od altro idrolato a voi gradito), da applicare su pelle detersa per una decina di minuti, senza farla seccare, aiutandovi eventualmente con acqua termale spray o acqua di rose, per poi rimuovere con acqua tiepida e procedere con l’applicazione della crema o siero abituale. In caso di pelle particolarmente secca è possibile aggiungere all’impasto poco olio di argan od ovviamente olio di fico d’india.

In abbinamento ad un olio vegetale, applicata su pelle umida, la polvere di cactus agisce da delicato esfoliante, idratando e rimuovendo nel contesto le impurità e le tossine dalla pelle e regalandole luminosità.

Per la cura dei capelli la polvere di cactus può essere utilizzata in aggiunta a qualsiasi impacco o maschera ed ovviamente anche all’hennè, visto che non altera il colore in alcun modo.

Ovviamente è anche possibile realizzare un decotto con la polvere di cactus nella misura del 10% ed acqua calda, lasciare riposare dai 5 ai 15 minuti in un contenitore coperto, per poi utilizzare il liquido una volta tiepido e filtrato, per la preparazione di maschere viso od impacchi capelli. Si conserva per 24 ore in frigorifero.

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