La liquirizia (nome che vuol dire “radice dolce”) è una pianta erbacea perenne tipica della regione mediterranea, appartenente alla famiglia delle Papilionacee, il cui nome botanico è Glycyrrhiza glabra e le cui radici sono particolarmente preziose e sono utilizzate per lo più dopo essere state essiccate.
Le virtù medicali della liquirizia si perdono nella notte dei tempi, tanto che le prime testimonianze di uso medicinale sono state rinvenute nelle tombe dei faraoni dell’antico Egitto.
Diffusa anche in epoca greco-romana e nell’antica India e Cina, come rimedio per curare la tosse e le intossicazioni alimentari, deve il suo grande sviluppo in Europa all’opera dei frati domenicani a partire dal XV secolo.
Agli inizi del Novecento, era ancora disponibile solo in farmacia, dove era possibile acquistarla a caro prezzo sotto forma di bastoncini legnosi, mentre è stato solo dagli anni ‘30 dello scorso secolo che la liquirizia è entrata a far parte dell’industria alimentare, grazie a una ditta dolciaria milanese che, nel 1932, lanciò la famosa caramella Golia.
Per l’uso interno si demanda al medico od almeno all’erborista, perché esistono alcune significative controindicazioni da non trascurare, soprattutto se soffrite di pressione alta.
Conosciuta da secoli per il suo gusto caratteristico ed un potere aromatico apprezzato per la produzione homemade di dentifrici, la liquirizia trova oggi, soprattutto in Francia, amplio utilizzo in cosmesi, per la realizzazione di creme e lozioni per uso esterno, che sfruttano le sue proprietà lenitive, protettive ed antibatteriche, e si rivela utile anche per la preparazione di maschere viso e capelli.
Il principio attivo più importante contenuto al suo interno è la glicirrizina che esercita un’azione antinfiammatoria ed antivirale.
La pianta possiede anche virtù cicatrizzanti e lenitive date dell’acido B-Glicirretico e dal licochalcone-A, che sviluppa l’attività antibatterica ed è particolarmente indicato in caso di pelle secca, sensibile o disidratata.
Grazie alla presenza di flavonoidi, noti per la capacità di combattere i radicali liberi, la liquirizia si rivela estremamente interessante in funzione anti-age, nonché per illuminare e schiarire l’incarnato.
Nell’industria cosmetica, la liquirizia è utilizzata per lo più sotto forma di estratto, ricco di glabrene e isoliquiritigenina dalla nota attività di inibizione delle tirosinasi, enzimi che partecipano alla biosintesi della melanina, che agisce da agente depigmentante, utile quale rimedio per il trattamento delle macchie cutanee, in quanto è in grado di rendere più chiare le zone caratterizzate da un’iper-pigmentazione.
L’estratto di liquirizia possiede inoltre proprietà topiche antinfiammatorie, riduce il rossore, allevia le allergie cutanee, addolcisce la pelle e si rivela pertanto utile nel lenire gli effetti delle scottature solari e più in generale per la cura della pelle irritata o sensibile od affetta da couperose.
Della liquirizia sono conosciuti anche gli effetti cicatrizzanti che la rendono indicata nel trattamento di acne e brufoli.
La polvere di liquirizia, ottenuta per macinazione e liofilizzazione dalle radici della pianta, diffusa oggi ad uso alimentare, soprattutto nei negozi biologici, può essere utilizzata sulla pelle del viso per le sue proprietà lenitive, ammorbidenti, illuminanti ed antiossidanti.
Come maschera visto, è particolarmente consigliata per le pelli mature e per le pelli reattive, sensibili od irritate, volendo in abbinamento al neem.
Da rilevare che la famosa maschera Khadì alla Rosa contiene anche la liquirizia ed è indicata per pelli sensibili e reattive, vi riporto l’INCI nel caso vogliate provare a riprodurla, almeno in parte:
Una versione molto, ma molto più semplice potrebbe essere realizzata utilizzando polvere di rosa damascena, acqua di rose (od altro idrolato a voi gradito), polvere di liquirizia, da applicare su pelle detersa per una decina di minuti, senza farla seccare, aiutandovi eventualmente con acqua termale spray o acqua di rose, per poi rimuovere con acqua tiepida e procedere con l’applicazione della crema o siero abituale. In caso di pelle particolarmente secca è possibile aggiungere all’impasto poco olio di argan.
Per la cura dei capelli si rivela estremamente interessante per la sua capacità di apportare idratazione, dolcezza e volume alle nostre chiome. Può essere utilizzata in aggiunta a qualsiasi impacco o maschera ed ovviamente anche all’hennè, visto che non altera il colore in alcun modo.
Ovviamente è anche possibile realizzare un decotto con la polvere di liquirizia ed utilizzare l’infuso, una volta tiepido e filtrato, per la preparazione di maschere viso od impacchi capelli.
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Interessante....e dove si può trovare on line?
su az mi sembra ci sia