Capelli chiari e lavaggio/impacco con erbette, ovvero: come non cambiare colore ed essere felici!

Continua la rubrica scritta dalle nostre ragazze ^_^
Il dilemma che riguarda le ragazze bionde o castane chiare  spesso si concretizza in un vero e proprio terrore che l’uso delle erbette possa provocare influenze cromatiche sui capelli.
Invece no, niente paura!
Basta un minimo di attenzione e di selezione e potrete sfruttare le magnifiche proprietà delle erbette senza alcuna conseguenza scurente sulle vostre chiome.
Vediamo anzitutto quali sono le fondamentali erbette che possono essere usate con tutta tranquillità sui capelli chiari e chiarissimi: Sidr, Kachur sugandhi, Altea (o malva ), Methi, Kapoor kachli.
Forse vi starete chiedendo: ma la Cassia non viene definita “henné neutro” e quindi utilizzabile senza influenza sul colore?
Be’, sì e no. Diciamo che, con un uso prolungato, il rischio che scurisca almeno un pochino esiste, è innegabile: a qualcuna non succede, a qualcuna sì…
Quindi, onde evitare dubbi, il consiglio per le bionde è di evitare del tutto o di utilizzare di rado.
Quello che vorrei suggerirvi con questo post è di sfruttare allo stesso tempo le stupefacenti proprietà detergenti del Sidr insieme a quelle innumerevoli (condizionanti, stimolanti della crescita, anti-caduta, lucidanti) delle altre erbette sopra citate.
Tanto si è già detto del Sidr, ma non basta mai per descrivere quanto sia straordinario: si tratta di un’erbetta davvero “tuttofare”, che ha un alto contenuto di saponine e quindi sostituisce egregiamente il classico shampoo (a differenza di questo va però lasciato in posa, poi vedremo con che tempi) e nel contempo ricostruisce letteralmente il capello. Il tutto, è chiaro, senza minimamente colorare!
Qui vi spiego come procedo io, che non sono bionda ma castana non scura e non desidero scurire ulteriormente: la mia routine prevede, da un po’ di tempo, il lavaggio/impacco con le erbette.
Vedrete, se provate non potrete più farne a meno e lo shampoo “classico” diventerà l’eccezione e non la regola.
Dunque, partiamo dall’attrezzatura: io uso una ciotola di legno ed un cucchiaio anch’esso di legno per dosare e miscelare le erbette in polvere (personalmente uso quelle di Aromazone, favolose, finissime e non sabbiose) e creare il mio impacco.
Non so dare stime precise sulle quantità, vado molto ad occhio: considerate comunque in linea di massima che le proporzioni vanno da 1:3 a 1:5, quindi per una parte di erbetta lavante (il Sidr, come abbiamo visto) andranno aggiunte 3-5 parti di altre erbette.
È ovvio che molto dipende da quanto sono lunghi e folti i vostri capelli, ma vi do un consiglio: le erbette “rendono molto” di loro, in più non andateci caute, preparate una bella quantità di impasto perché non andrete solo a metterlo in cute, ma su tutte le lunghezze, per raggiungere il risultato ottimale.
Da qui in poi la fantasia e l’ispirazione sono protagoniste: io non posso fare a meno dell’abbinamento Sidr-Kachur sugandhi (che è un eccellente condizionante e stimolante della crescita, con un profumo speziato non invadente e gradevole), ma aggiungo quasi sempre Altea (aromatica, lucidante, idratante), Kapoor kachli (il grande alleato per la crescita, profumatissimo) e mi sbizzarrisco con gli ingredienti idratanti più vari.
Eh sì, perché l’unico punto debole di un lavaggio/impacco con erbette, soprattutto se i capelli sono secchi, è che l’effetto paglia sia dietro l’angolo.
Quindi, largo ad idrolati (io uso quello al pompelmo sempre di Aromazone, anti-caduta e stimolante dei bulbi), miele (da preferire allo zucchero se si hanno capelli fini), polveri di frutta e fiori (polvere di banana, di arancio, di rosa damascena, di miele), gel di aloe vera, gam… insomma, nessuna di queste aggiunte diminuisce il potere delle erbette (anzi!) e viene contrastato il possibile rischio di secchezza. Unico grandissimo “no” è rappresentato dall’aggiunta di oli e burri (olio di cocco, karité, ecc.): erbette e grassi proprio non vanno d’accordo! Riservateli quindi per una posa pre-shampoo nutriente, che risciacquerete con uno shampoo (le erbette lavanti farebbero davvero fatica a rimuoverli).
Insomma, se volete sfruttare i benefici di burri e oli: un’altra volta! Le erbette non nutrono, idratano e ricostruiscono, e quindi vanno miscelate solo con ingredienti di tale natura.
Parentesi “aggiunte a piacere” chiusa, la preparazione base prevede che alle polveri di erbette vada aggiunta acqua, affinché si formi poi, grazie a un po’ di sano olio di gomito con il cucchiaio, il nostro super impacco.
Ma acqua… come?
Altro grande dubbio! Non bollente né minerale, tranquille: è sufficiente far scendere acqua tiepida del rubinetto a filo nel contenitore e nel frattempo iniziare a mescolare, fino a raggiungere una consistenza densa, non troppo liquida, non troppo pastosa.
Un discorso a parte per chi desidera utilizzare il Methi (detto anche fieno greco): ha un buon potere detergente, anche se inferiore a quello del Sidr, quindi è un ottimo candidato per gli impacchi lavanti, ed è lo stimolante della crescita per eccellenza. Un punto che trova discordi molte ragazze è l’odore particolare che ha (molto marcato e di liquirizia quello di Aromazone: se non vi piace, potete comunque smorzarlo con l’aggiunta di poche gocce dell’olio essenziale che preferite o, meglio ancora, di essenze per uso alimentare).
Come sapete, il Methi va idratato per 12 ore circa, quindi andrà preparato da solo precedentemente e, una volta creato il pappone con le altre erbette, aggiunto a questo. Fate sempre attenzione al fatto che il Methi ha un alto contenuto di fitoestrogeni, quindi usatelo, in caso di patologie e/o terapie ormonali oppure di problemi ginecologici, sempre con l’approvazione del medico.
Se la amate (e come non amarla?), ricordate che anche l’Altea della marca Phitophilos va idratata prima dell’uso.
Per quella di Aromazone e degli altri brand, invece, non è necessario questo passaggio preliminare.
Voilà, creato l’impacco si può procedere al lavaggio.
Dato che si tratta di un impacco completo, ovviamente il primo fine è quello di detergere ed è chiaro che anzitutto andrà applicato in cute: procedete quindi sui capelli umidi, massaggiando bene il cuoio capelluto con i polpastrelli (muovendolo per stimolare la microcircolazione e dare una svegliata ai bulbi!) proprio come se steste facendo il classico shampoo.
Poi distribuite delicatamente l’impacco anche sulle lunghezze… e non vi resta ora che coprire la testa – io avvolgo con la pellicola da cucina e poi, a seconda della stagione, con un ulteriore strato che tenga al caldo.
In questo modo le erbette svolgono molto meglio il loro lavoro!
Quanto al tempo di posa: non può e non deve interessarvi solo lavare, sfruttate al massimo le proprietà stupende di questi prodotti della Natura.
Se per detergere basta una posa di mezz’ora circa, voi invece allungate i tempi e arrivate, se potete, anche a un paio d’ore: i capelli saranno ristrutturati e idratati alla perfezione e non avranno poi bisogno di alcun trattamento (cioè della maschera) successivamente.
Se proprio li sentite molto secchi (capita soprattutto le prime volte, quando non si calibrano bene le quantità e non si sa bene quali e quanti elementi idratanti aggiungere) certamente niente vieta di sciacquare, molto accuratamente, e poi applicare una maschera idratante sui capelli tamponati.
Vi assicuro però che a me, che ho capelli a dir poco difficili (mossi, secchi, tendenti al crespo), basta poi il solo balsamo.
Successivamente si procede come al solito, applicando il vostro leave-in preferito prima dell’asciugatura.
L’ultima avvertenza, da non dimenticare: le erbette hanno un PH tendenzialmente basico (cioè superiore a 7, quello neutro dell’acqua), quindi, per riequilibrarlo, è più che indicato -direi quasi obbligatorio- il risciacquo acido, di cui si è già parlato qui.
Sempre per riportare la mia esperienza: non posso fare mai a meno del balsamo, quindi, dopo aver ben sciacquato via l’impacco di erbette, aver applicato il balsamo (preferisco usarne uno abbastanza “forte” dopo aver impaccato, il Biofficina Toscana concentrato attivo è perfetto per me in questo senso) e aver sciacquato normalmente anche quello, faccio l’ultimo risciacquo con acqua e aceto di mele prima di finalizzare con leave-in e asciugatura a phon tiepido.
Il risultato: capelli lucidi e morbidissimi, con una lieve nota di profumo speziato.
Il pericolo caduta, molto frequente soprattutto nel periodo autunnale, è, se non scongiurato, almeno molto attenuato e i capelli ringrazieranno della sferzata di idratazione, cresceranno più rapidamente e soprattutto saranno sanissimi.
Buon impacco a tutte!
Alice
 
 

11 Replies to “Capelli chiari e lavaggio/impacco con erbette, ovvero: come non cambiare colore ed essere felici!”

  1. Fantastico! Molto utile😊
    Sono tentata di usare queste meravigliose erbette ma ho i capelli fini e crespi, che con l’henne’ neutro non vanno d’accordo😣 quindi rimane la paura e un po’ di diffidenza! Ma leggo che anche tu hai i capelli secchi e crespi quindi sono più invogliata a provare, dato che ne parli benissimo 🤗. Grazie ciaoo!

  2. Ciao con lo shikakai posso mettere rosa damascena miele e balsamo idratante. Il tutto su capelli umidi?tengo in posa 30,40 minuti sono con meches fatte due mesi fa. Il fieno greco l ho quasi finito.viene bene con la rosa damascena?non fa brutti scherzi non l ho usata ancora.comunque vengono veramente puliti e lucidi con le polveri.mirscolose

  3. Ciao! Articolo utilissimo ed approfondito, grazie mille! 🙂
    Ti chiedo una specifica: volendo creare un mix di erbe e tenendo in considerazione la proporzione 1:5 da indicata, potrei aggiungere 1 parte di Sidr, 1 di Kachur Sugandhi, 1 Altea, 1 Kapoor kachli, 1 di rosa damascena, 1 di miele e oltre all’acqua tiepida, miscelare anche con dell’idrolato?

  4. Ciao sono Claudia ho capelli chiari e come sidr mi hanno dato lo shikakai.. Va bene scurisce leggermente. Sono 6 mesi che non uso erbette e vorrei mischiare shikakai con polvere di arancia kapoor chali e non so se mettere anche lo shugandi. Insieme al miele. E al Gam ma non con amido di mais ma fatto con amido di riso posso mescolare tutto insieme?

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