Con il termine senape si indicano alcune specie di piante, appartenenti alla famiglia delle Crocifere, originarie dell’India e con una storia molto antica. I semi favoriscono l’afflusso di sangue e sono quindi utili per la circolazione sanguigna, la febbre ed il raffreddore.
Tra le specie più comuni di senape troviamo:
La senape ha un effetto simile a quello del peperoncino, può provocare infatti iperemia (aumento del flusso sanguigno), irritazione a livello locale ed infiammazione dell’apparato digerente (se ingerita), per questo non bisogna abusarne.
I semi
I semi di senape sono semi oleosi non eccessivamente calorici (469 calorie per 100 grammi) e sono fonte di minerali (calcio, magnesio, selenio, fosforo, potassio) e vitamine.
Da notare bene peraltro che a causa della presenza di agglutinina possono essere causa di allergie alimentari, quindi attenzione.
In ambito gastronomico si fa invece riferimento alla farina ricavata dalla frantumazione dei semi di senape (principalmente del tipo bianco e di quello nero).
Le salse ottenute con i semi di senape sono ottime per dare sapore ai piatti mantenendo un moderato apporto calorico, indicate quindi per chi segue diete dimagranti.
I semi di senape favoriscono l’afflusso del sangue (effetto rubefacente), per questo sono un antichissimo rimedio naturale contro molti disturbi:
I semi di senape sono conosciuti ed amati da sempre e in tutto il mondo: già i Romani ne apprezzavano le proprietà medicamentose (oltre che quelle gastronomiche) e per gli indiani sono addirittura un simbolo benaugurante, tanto che le soglie delle case vengono cosparse di olio di semi di senape durante festeggiamenti e occasioni speciali.
Anche per la cultura cattolica i semi di senape hanno un significato simbolico: rappresentano la Chiesa che partendo da umili origini (come quelle di questi semi) si è diffusa in tutto il mondo.
In Europa Orientale i semi di senape sono uniti al miele per combattere la tosse, mentre in Canada sono considerati un ottimo rimedio per curare le affezioni dell’apparato respiratorio.
In Francia la senape è così popolare che nel XVI secolo fu addirittura costituita la corporazione dei “senapieri” a Orleans e successivamente quella di Digione (altra località famosa per le rinomate salse di senape).
Le preparazioni gastronomiche a base di senape (solitamente salse e creme) sono dette mostarde.
Il termine mostarda viene dal latino “mustum ardens” perché le prime salse erano fatte con semi di senape e mosto di vino. Ancora oggi in Sicilia si trovano mostarde a base di mosto.
In Italia quando si parla di mostarda ci si riferisce alla famosa mostarda di Cremona, questo perché nel nostro Paese si puntò soprattutto sulle proprietà conservanti della senape ed il termine mostarda divenne presto sinonimo di questo composto di frutta candita in gelatina (ci sono anche varianti a base di verdure) più o meno piccante in base alla quantità di semi di senape.
In altre cucine invece, come in quella francese, tedesca, irlandese e indiana, la senape è alla base di numerose mostarde dai sapori diversi e più o meno piccanti che accompagnano carne, pesce, formaggi, sottaceti e verdure e aromatizzano sandwich.
La salsa di senape più conosciuta in Italia è a base di semi di senape, aceto, sale e acqua e ha un sapore amaro e piccante allo stesso tempo, mentre quella diffusa nei paesi anglosassoni è un preparato in polvere di semi bianchi e neri misti a curcuma.
Sembra che l’invenzione della salsa di semi di senape risalga al medioevo e sia opera di monaci francesi. La mostarda divenne nel tempo più aromatica, man mano che dall’oriente arrivavano nuove spezie da aggiungere alla preparazione come pepe e chiodi di garofano.
Proprio in Francia, la senape, vanta una grande tradizione: tra le varianti più pregiate la “senape all’antica” (preparata con farina di semi bianchi e neri) e l’”Alsaziana” (più delicata perché con farina di soli semi bianchi).
Anche le foglie della senape hanno un uso in cucina: già nell’antica Roma venivano macerate nell’aceto per ottenere una salsa saporita e ancora oggi le foglie e le cime fiorite di questa pianta vengono utilizzate per arricchire minestre e creme vegetali.
L’olio
L’olio di senape si ottiene per estrazione a freddo dei semi della senape e può essere utilizzato sia per effettuare messaggi sul corpo (ma anche sul cuoio capelluto) sia per la cura dei capelli, dato che è in grado di offrire numerosi vantaggi in questa zona del corpo così importante per la medicina tradizionale indiana.
Da ricordare che secondo l’Ayurveda, i capelli sono un sottoprodotto della formazione ossea da cui direttamente dipendono: ecco perché alcune terapie di depurazione prevedono proprio l’applicazione di oli o di paste a base di erbe e miele sulla testa mentre contemporaneamente si effettua un massaggio sulla cute.
Si tratta di un rimedio particolarmente caro alla medicina ayurvedica che lo utilizza per riequilibrare il Dosha Kapha, in cui vi è tendenza al ristagno dei liquidi e alla formazione di muco, grazie al suo potere riscaldante e stimolante e tonificante.
L’olio che si estrae dai semi di senape è ottimo anche per alleviare dolori muscolari e articolari, reumatismi e nevralgie o da utilizzare come antisettico naturale ad esempio in caso di raffreddore ed influenza (in questo caso il massaggio va effettuato sul petto).
E’ inoltre possibile l’utilizzo per via interna (attenzione che sia un prodotto di qualità, puro e spremuto a freddo), per ottenere benefici a livello digestivo e di regolarità intestinale, dato che quest’olio aiuta la flora batterica intestinale e contrasta meteorismo e gas intestinali.
Meglio però, prima di utilizzarlo, chiedere sempre il parere del proprio medico, e procedere a piccole dosi. Questo consiglio vale anche per l’utilizzo esterno, dato che in caso di pelli molto sensibili l’olio di senape può risultare mal tollerato ed irritante.
I vantaggi che l’olio di senape offre ai capelli sono particolarmente interessanti:
Una volta accertato che la nostra pelle tollera l’olio di senape (volendo si può fare prova allergica su avambraccio), si consiglia di sperimentare l’utilizzo dell’olio di senape sui capelli umidi e sul cuoio capelluto, esercitando un leggero massaggio e mantenendo la posa per un paio d’ore oppure tutta la notte.
La mattina dopo si procederà a lavare i capelli prima con il balsamo e poi con uno shampoo neutro ovviamente diluito. L’applicazione andrebbe ripetuta una volta a settimana.
Potete utilizzare l’olio di senape anche per fare massaggi in caso di tensioni dolorose a muscoli, articolazioni o se soffrite di nevralgia. Se però volete sperimentare un vero e proprio massaggio ayurvedico che sfrutta i benefici di questo olio, rivolgetevi ad un centro specializzato.
Olio essenziale
L’olio essenziale di Senape è estratto con il sistema della distillazione in corrente di vapore dei semi della senape che sono stati macerati in acqua calda.
Stimola la circolazione sanguigna, gli organi interni, le mucose intestinali, regola le funzioni digestive, aiuta nel meteorismo, nel senso di gonfiore, nella mancanza di appetito, nella pigrizia intestinale.
L’azione antibiotica permette di disinfettare il tratto intestinale e ripristinare la flora batterica.
Usare aglio, cipolla, rafano e senape aiuta dopo l’assunzione degli antibiotici di sintesi.
L’olio essenziale di senape è molto diffuso per l’uso alimentare, in quanto concorre alla preparazione della famosa salsa.
Uso esterno: realizzare degli impacchi con oe (ovviamente mai puro ma diluito in un olio vettore); utili per le vie respiratorie, nel catarro, nelle bronchiti, nelle pleuriti, nelle polmoniti, nei processi infiammatori di muscoli e tendini. Gli impacchi possono essere realizzati anche tritando alcuni semi e mescolando la polvere all’acqua, fino a creare una pasta densa, da applicare sotto forma di compressa sulla zona dolente, togliere appena si sente bruciore e formicolio.
Per la preparazione di bagni per pressione bassa, raffreddori, influenza, capogiri: diluire in acqua poche gocce di oe oppure farsi fare la preparazione da un erborista esperto di semi di senape tritati grossolanamente, lasciare in ammollo aggiungere all’acqua del bagno, utile anche per i pediluvi per scaldare i piedi e stimolarne la circolazione sanguigna.
Si raccomanda cautela nell’uso dell’olio essenziale di Senape perché può dare arrossamenti e bruciore.
Informazioni da Cure Naturali, GreenMe e Altrasalute.
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