Cosmesi DIY: cosa ti serve sapere!

Prima di provare a produrre in casa i tuoi primi cosmetici, assicurati di avere:

  • Una bilancia ad alta precisione 0,01 g, ad esempio questa. Online si trova sui siti di materie prime oppure su Amazon o Ebay. Nei negozi fisici si può trovare nei negozi cinesi, nelle tabaccherie con reparto merceria e nei centri commerciali.
  • Becher, catini e ciotole di plastica, vetro o terracotta (resistenti al calore).
  • Posate o misurini di plastica, acciaio inox o legno per prelevare o mescolare gli ingredienti.
  • Minipimer o frullino ad immersione, ad esempio questo. Serve per mescolare gli ingredienti (altrimenti non avviene l’emulsione, cioè l’unione delle 3 fasi).
  • Materie prime: oli, burri, cere, gelificanti, attivi, ecc…
  • Alcool alimentare 95°, ad esempio quello Buongusto. Serve sopratutto per disinfettare gli utensili e i contenitori.
  • Misuratori e regolatori del pH: acido lattico, acido citrico, soluzione al 20% di soda caustica e fondamentali le cartine tornasole (ce ne sono tanti tipi, io ti consiglio questa tipologia). Una cosa molto importante da controllare quando si acquistano le cartine è il range di misurazione.
  • Termometro da cucina, ad esempio questo.

Le ricette si esprimono sempre in grammi. Anche se non è specificato e c’è scritto solo un numero, si sottintende sempre che siano grammi.
Le ricette si esprimono sempre in percentuale, cioè la somma dei pesi delle varie sostanze elencate deve dare sempre 100.
Le ricette si suddividono sempre in fasi:

  • Fase A: detta anche ACQUOSA sarà costituita da acqua, idrolati, gel, gelificanti…
  • Fase B: detta anche GRASSA sarà costituita da emulsionanti, burri, oli termostabili, (cioè resistenti al calore), cere, ecc…
  • Fase C: detta anche ATTIVA, si aggiungono a freddo gli ingredienti che sono termolabili (non sono resistenti al calore), tra cui attivi (Q10, acido ialuronico), oli termolabili, conservanti, regolatori di pH e fragranze.

Fase A o fase acquosa:
Se gelifichi con carbomer: lascialo idratare più tempo che puoi, in questo modo verrà meglio. Il carbomer va sparso a pioggia su tutta l’acqua e non va mai mescolato subito, si attaccherebbe alle pareti e al cucchiaino. Deve idratarsi con tutta calma. Quando i pallini di carbomer sono tutti idratati, prima di tamponare, frulla bene col minipimer in modo da aprire il polimero. Se possibile non tamponarlo con soda subito, meglio farlo a crema emulsionata ma prima dell’aggiunta della fase C.
Se gelifichi con xantana: falla disperdere nella glicerina della formula semplicemente versandocela sopra e mescolando; poi aggiungi l’acqua a poco a poco e mescola. Gelifica subito, ma di un gel un po’ opaco e un po’ bavoso. Per questo una volta fatto scalda l’acqua gelificata e poi frulla col minipimer: il polimero si aprirà e il gel diventerà trasparente, un po’ più denso e molto meno colloso.
Se gelifichi con mix di xantana e carbomer: dividi l’acqua in due becher, da una parte metti il carbomer, dall’altra la xantana.
Se gelifichi con idrossietilcellulosa: fai scaldare l’acqua e versaci sopra l’idrossietilcellulosa, poi frulla per bene col minipimer: non ci saranno grumi di alcun genere. Non preoccuparti se il tuo gel ingloba bolle di aria, emulsionando spariranno.
Fase B o grassa:
Deve contenere tutti gli emulsionanti sia idrofili che lipofili più tutti i grassi non termolabili della ricetta.
Se si fanno creme contenenti polveri tipo ossidi, miche o filler ottici è meglio fare la fase B in due becher separati: uno con le polveri, gli oli vegetali (ma non esteri o leggerissimi, le polveri cadono sul fondo, fanno i grumi e non si recuperano più) e un pochino di emulsionante preferibilmente non abil care che non è compatibilissimo con le polverine, si stemperano bene e si fanno scaldare da soli; l’altro col resto.
La fase grassa, composta da uno o due becher (se abbiamo usato polveri), va messa a scaldare a bagnomaria a 70° (controllare con un termometro) e poi la si versa a poco a poco nella fase acquosa scaldata anch’essa a 70°, mai il contrario. Mentre si versa la fase grassa dentro quella acquosa si frulla fino a sbiancamento ed uniformità.
Quando si emulsiona, prima si versa tutta la fase con le polveri, pulendo bene il becher con una spatola in modo da non avere spreco; si emulsiona, poi si procede con l’altra fase B e si frulla ancora fino a sbiancamento ed uniformità.
Adesso la crema è calda, bisogna farla raffreddare. Può essere messa a bagno in acqua di rubinetto fredda, ma tocca mescolarla in ogni caso fino a che raggiunge i 30° più o meno, cioè quando è a temperatura ambiente o appena tiepida; oppure si può attendere il raffreddamento naturale, sempre mescolando. Se usi attivi smontanti del carbomer (sodio lattato, umectol, sali vari, acidi vari) è adesso il momento di tamponare, se lo fai dopo aver inserito questi in preparazione otterrai tanti grumi impossibili da mandar via.
Fase C o attiva:
E’ arrivato il momento degli attivi. Le polveri vanno sciolte negli oli, il sodio ascorbil fosfato e tutte le cose idrosolubili o in un po’ d’acqua oppure in qualcosa di acquoso fra gli attivi, come l’umectol o il sodio ialuronato, in ogni caso tutto deve essere ben stemperato prima di essere infilato nella crema; se non si è sciolto prima è difficile che lo faccia poi e ti ritroveresti i granuli.
Puoi anche mischiare attivi e conservanti tutti insieme, un’occhiata al pH che non sia estremo (troppo acido o troppo basico) e quando è tutto bello uniforme lo aggiungi poco alla volta alla crema.
Se ci sono attivi smontanti mettili proprio per ultimi, e non versarli di botto, ma poco a poco mescolando; si ha una chance in più di non smontare troppo il prodotto.
La crema sembra finita, e invece no! Ripassala col minipimer e scoprirai che sbiancherà di più, diventerà più uniforme e più densa. L’ultima frullata va comunque fatta prima dell’introduzione dei nanosomi, che col minipimer si spaccano; dopo la loro aggiunta si può solo mescolare. Pronta!
– Tutte le informazioni sono tratte dal blog Angolo di Lola, dove troverete le risposte a qualsiasi vostra domanda sullo spignatto –

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