Si tratta di una crema molto grassa, facile da sperimentare per chi è intimorito dagli ingredienti con un nome strano!
L’uso classico che se ne fa è sulle mani o i piedi screpolati, magari lasciata agire tutta la notte con guanti e calze di cotone. Si può usare anche per proteggere dal freddo le pelli molto secche e screpolate, oppure una goccia ai lati del naso per evitare che si spellino durante un brutto raffreddore.
La ricetta classica è:
Procedimento:
Molti frullano le due parti appena unite finchè non si solidificano un minimo e poi proseguono mescolando lentamente ogni tanto, io ho notato che così facendo è più facile che piccole goccioline d’acqua affiorino separandosi dal resto.
Il mio è un metodo molto lento, ma preferisco mescolare a mano lentamente finchè la crema non arriva alla temperatura ambiente, poi passo a mescolare solo ogni tanto per evitare che solidifichi troppo. Una crema che inizio a preparare verso mezzogiorno è pronta ad essere trasferita in vasetto la mattina del giorno successivo.
Questa crema si conserva fuori frigo (altrimenti solidifica) per circa due mesi, dopodichè ammuffisce. Io di solito ci aggiungo 7 gocce di vitamina E prima di trasferirla nel vasetto, ma in ogni caso non la conservo più a lungo di due o tre mesi.
Un’alternativa comoda ma non molto ecobio è usare come liquido l’Acqua alle Rose Roberts – quella blu, per intenderci – che altro non è che acqua, rose e conservanti aggressivi in grado di ammazzare qualsiasi cosa.
Non ho mai provato a sostituire la cera d’api con una cera di origine vegetale, ma teoricamente nulla lo vieta. Nel caso ci provaste, fatemi sapere se funziona!
La ricetta è a cura del signor Galeno – il nome più importante della medicina antica dopo Ippocrate – e nel II secolo fu un’innovazione rispetto agli unguenti in solo olio o strutto.
Le proporzioni originarie sono 60% olio – 20% acqua – 20% cera, la versione in foto è “alleggerita” ulteriormente.
Ho trovato fonti che dicono che nella ricetta originaria l’acqua usata fosse acqua di rose ed altre che invece dicono che i petali di rosa erano messi a macerare nell’olio, procedimento meno efficace ma più coerente con l’epoca.
Image credits: http://www.autourdecia.fr
Un impacco vitamico rinforzante per capelli deboli e fragili, un toccasana soprattutto nei cambi di…
Il GieffeBeauty Glow è specifico per attenuare le borse e le rughe della zona perioculare,…
In questo articolo firmato dottor Zago, scopriamo insieme perché servono creme e lozioni (ma anche…
Questo impacco lucidante è dedicato alle chiome bianche e/o grigie per dare brillantezza e lucidarle…
Le labbra necessitano di cure continue e anche di rinnovare periodicamente le cellule morte. Con…
Ricostruire e idratare in profondità con un impacco mirato a base di katira.
View Comments